lunedì 28 aprile 2014

Il sindaco? Ne facciamo a meno!

Il Movimento Cinque e Cinque è convinto che cambiare qualcosa a Livorno sia impossibile, se non si cambia IL MODO STESSO di fare e pensare la politica. Per questo sta cercando di fare le cose in un altro modo, cominciando dal considerare il lavoro nelle istituzioni come un SERVIZIO CIVILE: un compito da svolgere una volta nella vita, e poi tornare al proprio lavoro. Un po' come era una volta il Servizio Militare. In questo modo si eviterebbe la nascita di un esercito di "professionisti" della politica che, è inevitabile, non pensano certo al bene dei cittadini e delle cittadine, ma solo a come riavere UN'ALTRA poltrona quando finisce un incarico. Così da anni vediamo i soliti nomi e le solite facce che passano da una poltrona di Consigliere a quella di Assessore, di Sindaco, di Parlamentare... o, male che vada, di dirigente in qualche Azienda Pubblica o Partecipata. Senza dimenticare Fondazioni e quant'altro la classe politica ha saputo inventare negli ultimi decenni per garantire sempre un posto a sedere ai propri "uomini".

Diceva Albert Einstein: "Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose."
Per questo il Movimento Cinque e Cinque NON presenterà un candidato sindaco con l'abituale contorno di assessori, ma UN GRUPPO di nove persone che, insieme, e senza alcuna differenza tra di loro (neppure di stipendio: ognuno di essi prenderà la metà dell'attuale stipendio da assessore. Insomma, nove "sindaci" al prezzo di quattro assessori e mezzo), lavoreranno per cercare di rimettere in piedi questa città disastrata.

Sappiamo che non è facile far capire che siamo DAVVERO diversi dagli altri. Siamo tutti troppo abituati (e rassegnati) a pensare che, se le cose sono così da tanto tempo, così sono destinate a restare. A noi, invece, non manca la fantasia per immaginare altre strade da percorrere e altri metodi da usare, né la costanza (e l'incoscienza) per provare a farlo.
Anche l'informazione fatica a venirci dietro in questo tentativo di cambiamento REALE e, per una Maria Nudi che prova a raccontarlo su La Nazione (nell'articolo che vedete qui sotto), c'è un Tirreno che insegue invece testardamente la "scoperta" del nome del candidato sindaco che, per legge, anche noi siamo naturalmente costretti a indicare nei documenti ufficiali. E, convinto che QUELLA sia la notizia, "buca" quella VERA di un Movimento che, probabilmente unico in Italia, si propone di amministrare la città SENZA un sindaco.
   


Pazienza! Senza perdere il sorriso, andremo avanti per la nostra strada senza inutili polemiche, aspettando che siano i fatti a parlare per noi e a sgretolare anche le più resistenti abitudini mentali. Intanto, anche il Tirreno è costretto a prendere atto che, almeno nel nome, siamo diversi dalla "pletora indistinguibile" delle altre liste civiche.



domenica 13 aprile 2014

Livorno, Italia


Il Movimento Cinque e Cinque ha "fatto notizia" fin dalla sua nascita, guadagnandosi addirittura il nome sulla locandina de La Nazione (come chi segue il nostro sito ha già visto qui). Sapevamo di essere un "caso particolare" nella proposta politica cittadina. Il nome stesso del Movimento, nato dalla battuta di un amico e da noi adottato entusiasticamente perché ci sembrava rappresentare l'anima più genuina della città e la nostra voglia di essere davvero diversi, non è certo da organizzazione politica tradizionale, perciò niente di strano che potesse farci distinguere dagli altri, e "colpire".









Non ci saremmo però aspettati di far parlare di noi addirittura sulla stampa nazionale come invece è successo. Qualche giorno fa, infatti, su Repubblica è apparso questo articolo:










"LIVORNO, NASCE LA LISTA CINQUE E CINQUE.
Tra sfottò a Grillo e detti popolari
di Matteo Pucciarelli
Livorno - All'insegna dello spirito popolare, e quindi in automatico dello sfottò, dell'ironia. Metti insieme lo scimmiottamento al Movimento Cinque Stelle e la tradizione del panino più famoso di Livorno (il "cinque e cinque", perché all'epoca il pane costava cinque lire e la torta di ceci altre cinque) ed ecco che ti esce fuori l'idea di una lista per le amministrative: Movimento Cinque e Cinque. La presentazione delle firme è partita oggi in via Grande. "Il Movimento Cinque e Cinque - ha raccontato Maila Nosiglia al Tirreno, una delle organizzatrici e un passato nella sinistra radicale - è espressione della nostra ironia. È nato tutto da una battuta tra amici: "Macché Cinque Stelle, qui ci vuole il cinque e cinque... Alla fine ci siamo tenuti questo slogan identitario perché crediamo nella necessità di riportare il sorriso a Livorno, che vuol dire restituire dignità a una città degradata". Il sito del neonato movimento si chiama "boia dé", altro intercalare tipico. Si chiede ai cittadini di inviare il proprio curriculum, perché "noi siamo convinti che una sconosciuta casalinga che cresce con affetto e intelligenza i propri figli e gestisce con buon senso il bilancio familiare sia un amministratore migliore di un importante chirurgo col "vizietto" della politica". Poi si promette: "Come piccolo ringraziamento per l'aiuto, alle cinquanta persone che ci suggeriranno le proposte più interessanti offriremo una porzione di pane e torta (l'altra denominazione del cinque e cinque, ndr) del mitico Gagarin". Chi è Gagarin, anzi cos'è? Il "tortaio" più famoso della città, che prende il nome dell'astronauta sovietico. Perché bene o male a Livorno tutto si richiama. "Siamo un'associazione politica apartitica, laica, antiautoritaria, pacifista e non violenta", spiegano i Cinque e Cinque. Un po' grillini, un po' comunisti, un po' molto livornesi.”
















E non sono mancati nemmeno i commenti online. Li riportiamo qui sotto. Solo quelli positivi. Agli altri cercheremo di rispondere con i fatti. Le polemiche non ci interessano, e rabbia e livore sono il viatico per fastidiose malattie psicosomatiche. Noi preferiamo fare le cose seriamente, ma con il sorriso.

Giovanni Camarda
"Livornesi", i soliti tremendamente e scherzosamente ironici, che colpiscono in pieno.

Rudi Rodolfo
Grandi ragazzi, non importa quale sia la vostra appartenenza. l'importante è non lasciare l'amministrazione in mano a faccendieri o giullari (o di chi li manovra) che intontiscono il popolo con balle altisonanti non toccando mai i veri problemi (vedere politica italiana nazionale). Noi italiani crediamo ancora alle favole, spero che voi livornesi sappiate essere più attenti.

Gregorio01
Un nuovo inizio..e sempre da Livorno. Auguri per la casalinga mamma. Non ne potevamo più di questi dottorini saccenti e senza riferimenti sociali. Livorno ti adoro e ti auguro tanta fortuna.

Andrea Vestri
Boia de' che bella idea!

Pietro Scazzola
Un po' d'ironia fa sempre bene soprattutto in questi tempi. Bravi!

Marco Allori
Troppo forti i livornesi!!! Voglio essere adottato da loro...

shorefly
Ma... ROTFL! Grandi Livornesi!!!

Con la pubblicazione su Repubblica dell'articolo sul Movimento Cinque e Cinque sono anche cominciate ad arrivarci e-mail entusiaste da mezza Italia. Ecco la più simpatica:

P.L., Modena - Ho insegnato per anni in Corea, e ci 'onci!
Ero nel comitato scientifico, ho scritto 2 "Quaderni di Corea" e anche se modenese ho nostalgia per una città che ho imparato a conoscere la prima volta in un caffè dove, ammirando in silenzio una signora incinta e raffinata che sembrava un dipinto di Modigliani, l'ho sentita dire: "te e 'r budello di tu' mà!" GRANDEEEEEEE!

Qui accanto, il dipinto "Fanciulla in abito giallo" (1917) di Amedeo Modigliani.


sabato 12 aprile 2014

Si può fare!

Cambiare facce e sigle non serve a niente, se poi si continua a fare politica come si è sempre fatta. Quello che serve è CAMBIARE IL MODO di fare politica.
Il Movimento Cinque e Cinque è l'unico che ci sta provando DAVVERO.
Restate sintonizzati.




venerdì 11 aprile 2014

500!


No, non è il sequel di "300". Cinquecento sono le firme che dobbiamo raccogliere affinché al Movimento Cinque e Cinque sia consentito di partecipare alle prossime elezioni comunali. Da qualche giorno siamo in via Grande, proprio davanti alla Conad/Oviesse, col nostro tavolino giallo e i nostri eleganti moduli.
Vogliamo ringraziare tutte le persone che sono già venute a regalarci una firma. Le ringraziamo doppiamente perché quasi tutte si sono avvicinate con un sorriso, un modo per testimoniarci che siamo sulla strada giusta, che in politica si può essere seri senza essere seriosi.
Saremo in via Grande anche la settimana prossima, dal lunedì al sabato, mattina e pomeriggio. Se capitate in zona passate a trovarci. A voi una firma non costa niente, e per noi il vostro sorriso vale tantissimo. Naturalmente, ve lo restituiremo!